domenica 11 gennaio 2015

Gianni Rodari e la grammatica della fantasia

Sono arrivata in fondo a "Grammatica della fantasia. Introduzione all'arte di inventare storie" di Gianni Rodari, editore Einaudi. Giudizio lampo: da leggere e capire.
Confesso: non è stata per me una lettura tutta d'un fiato. Ci ho messo un po' perché mi distraggo facilmente quando si parla di educazione dei bambini, pedagogia e affini... e visto che "Grammatica della fantasia" è un testo di riferimento per chiunque si occupi di letteratura infantile, bè si spiegano le mie difficoltà. La "vocazione" del testo non deve però ingannare, Rodari infatti spiega in modo acuto alcuni "trucchi" molto utili per accendere la fantasia e da lì partire nella costruzione di mondi immaginari.
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Ad esempio a me non sarebbe mai venuto in mente di poter inventare una storia partendo dall'aggiunta di un semplice prefisso a una parola:

Basta una s a trasformare un "temperino" (...) in uno "stemperino", oggetto fantastico e pacifista, che non serve a far la punta alle matite, ma a fargliela ricrescere quand'è consunta. Con rabbia dei cartolai e dell'ideologia consumistica.
da "Grammatica della fantasia" di Gianni Rodari.

Il libro è pieno zeppo di intuizioni geniali di questo tipo e intriso dell'esperienza di Rodari maturata in tanti anni di lavoro sul campo con i bambini.
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Uno dei punti più interessanti è secondo me quando spiega cosa sono le "fiabe a ricalco", ovvero come ottenere una fiaba (o una qualsiasi storia) nuova partendo dallo schema di una fiaba vecchia. Rodari stesso cita il ricalco joyciano dell'Odissea.
Diventa a questo punto (quasi!) semplice inventarsi una storia nuova basandosi su qualcosa di già "rodato".
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Nello "schemino" seguente ho riassunto alcuni dei concetti che mi hanno più colpito, ma quanto qui sintetizzato non è nulla in confronto alla miniera d'oro che è il libro di Rodari. Ho solo cercato di fissare "sulla carta" alcuni consigli intelligenti che non volevo volassero via una volta chiusa l'ultima pagina del libro. Per chi volesse capire appieno cosa Rodari intendesse, c'è solo una cosa da fare: procurarsi il libro e leggerselo. Se poi si ha la fortuna di poterlo mettere in pratica con qualche piccolo lettore, ancora meglio! La mente dei bambini è un terreno fertile in grado di far crescere piante meravigliose dimenticate dai cervelli ingrigiti degli adulti.

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Ph. credits: in questi schemi ho usato varie immagini scaricate da internet. Qui di seguito i siti dalle quali le ho prelevate: Freepik, Allfreedownload, edizioni EL, Wikipedia, SXC, Vectoropenstock.

Un ultimo consiglio: per chi non l'avesse ancora letto suggerisco di fiondarsi in libreria o in biblioteca e di procurarsi "Favole al telefono" di Gianni Rodari. Ricordo che le mie cugine mi fecero scoprire questo libro quando ero ancora alle elementari e fu amore a prima vista: non vedevo l'ora di andarle a trovare per poter leggere una nuova "favola al telefono"! Rodari stesso ci dice che per scrivere questo libro ha impiegato la tecnica dello "sbagliare storie". Sembra così semplice...

Buona lettura!
Vanilla

Bibliografia e approfondimenti:
G. Rodari “Grammatica della fantasia. Introduzione all'arte di inventare storie” Einaudi Ragazzi, 2013
G. Rodari "Favole al telefono" Einaudi Ragazzi
Breve video di Rai Letteratura, "Gianni Rodari: una valigia piena di storie"

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